Le pietre d’inciampo a Venezia

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Venezia città per eccellenza da vivere a piedi: a Venezia si cammina e si “inciampa” continuamente non solo nella millenaria storia della Serenissima ma anche da qualche anno nella più recente e terribile storia dei deportati veneziani nei lager nazisti durante la seconda guerra mondiale.

Passeggiare alla ricerca della Memoria, del ricordo di tutte quelle persone che, grazie al lavoro dell’artista tedesco Gunter Demnig, ritroviamo nelle cosiddette pietre d’inciampo: blocchetti di bronzo dalle misure di un sanpietrino che, come nel resto d’Europa, sono memento mori di un tragico passato.

 

mappa pietre d'inciampo Venezia

La nostra passeggiata non può che cominciare nel famosissimo Ghetto, situato nel sestiere di Cannaregio, poco distante dalla stazione ferroviaria. Gli arresti e le deportazioni iniziarono qui nel dicembre del 1943 e proseguirono sino all’estate del 1944. Duecentoquarantasei furono gli ebrei Veneziani arrestati ed inviati prevalentemente ad Auschwitz- Birkenau, transitando per i campi di Fossoli, San Saba a Trieste e Bolzano.

Continuando a camminare si raggiungono i sestieri di Castello, dove nei pressi di campo Santa Marina inciampiamo nuovamente nei blocchetti della memoria e in quello di San Marco, dove le pietre sono posate in campo della Guerra, a pochi minuti da piazza San Marco.

Anche nelle vicinanze dell’università di Cà foscari a Dorsoduro troviamo alcune pietre d’inciampo così come nelle vicine isole del Lido e di San Servolo.

Certo non si tratterà della classica spensierata passeggiata veneziana con il naso all’insù ma di un vero e proprio percorso della memoria fatto di piccoli importanti istanti di riflessione personale che ci metteranno a confronto con quello che fu e che mai più dovrà essere.

Per chi volesse approfondire consigliamo i seguenti volumi:

Storia del ghetto di Venezia, Riccardo Calimani – Mondadori editore.                                      I carnefici italiani, Simon Levis Sullam – Feltrinelli editore.